Dunque, ecco il mio modesto contributo.
Oggi ho assistito al Consiglio di facoltà, o almeno ad una parte di esso, dalle 10.30 alle 12.30 circa. Inutile dire che c'erano moltissimi prof, molto ricercatori, molti dottorandi...e pochissimi studenti, massimo una decina -____- è sconfortante quanto i ragazzi non si rendano conto della gravità di certe cose e quanto sono disinteressati a cose che li riguarderanno molto da vicino.
Comunque
Quando sono arrivata stava parlando Carbonara, ma non ho capito bene il suo discorso perchè stava finendo. Dopo di lui hanno parlato Vitali, Altomare (
), Cellamare (
), un certo Leonetta che non conosco, un rappresentante degli studenti, Scalera, Margiotta..e basta, credo. Hanno illustrato lo scenario che si prospetta: tagli enormi al personale, ai fondi, la possibilità per le Università in difficoltà di trasformarsi in "Enti privati" (e finanziati da chi, a meno che non ci sia un tessuto economico FORTE come in Lombardia?).
Questi i "punti caldi":
- l'importanza del mantenimento del ruolo della formazione e della ricerca universitaria pubblica e la necessità in tal senso di opporsi a qualsiasi proposta di privatizzazione dell'Università italiana ed in particolare a quanto previsto all'art. 16 della citata legge 133/2008;
- la drastica riduzione del personale docente (27000 su 68000, dice Altomare) e di ricerca legata al blocco sostanziale del reclutamento dovuto alle disposizioni sul turno over di cui all'art 66 e alla conseguente impossibilità di un effettivo miglioramento del servizio formativo;
- i pesanti tagli al fondo di finanziamento ordinario che produce un ulteriore aggravamento della già insostenibile situazione economica per l'Università italiana in generale
Qui c'è qualche articolo in merito, ne sto cercando altri per chiarirmi le idee..
I prof stanno cercando di capire come attuare una protesta che non passi inosservata come al solito. Qualcuno ha parlato delle dimissioni dei rettori, ma per lo più con tono disilluso da "non accadrà mai"...Leonetta (sempre che si chiami così, penso sia un ricercatore, mi scuso ma proprio non lo conosco) ha fatto un bel discorso proponendo che tutti i prof, i ricercatori e i presidi compilassero delle lettere di dimissioni da portare al Rettore, con cui "minacciare" di interrompere l'attività didattica. Molti hanno osservato che ciò danneggerebbe gli studenti, ma Scalera ha detto che sarebbero gli studenti a dover protestare in primis, come nel '68...è assurdo che un gruppo di "vecchietti" (l'ha detto lui eh?
) debbano protestare e fare assemblee e che gli studenti se ne freghino, quando la cosa riguarderà soprattutto loro.
Altre proposte sono state di interrompere per una settimana le lezioni, ma facendo al loro posto assemblee, invitando la Stampa e il Rettore per capire la sua posizione in merito.
Poi Cellamare ha fatto un intervento bellissimo, dicendo che bisognerebbe "spegnere la luce" dell'Università per un anno, ad esempio interrompendo i test d'ammissione, la didattica ecc, affinchè l'opinione pubblica si renda conto di QUANTO è importante il sistema università, anche economicamente. Ha detto "immaginate solo il costo del test, 35 euro moltiplicato 400mila diplomati"...e, già!
Purtroppo il clima era di "belle idee, ma siamo nella merda"..mi è dispiaciuto non restare fino alla fine per cui non so se alla fine abbiano deciso qualcosa..a questo punto non vedo l'ora di seguire le prossime assemblee....partecipiamo numerosi